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I tautogrammi

Per tautogramma si intende un breve brano dove compaiono solo parole che iniziano con la stessa lettera (ad esclusione di. preposizioni, articoli, congiunzioni, ecc.).

Per noi il gioco si svolge così: ogni bambino del Gaslini sceglie una lettera e propone il gioco alle classi abbinate, e poi... libero sfogo alla fantasia!

Tutti i partecipanti giudicano poi il tautogramma più bello, che sarà premiato con un CD-ROM, messo a disposizione dalla Leader Distribuzione s.p.a. o con un libro, offerto da Liguria Libri e Dischi.

Ecco alcuni tra i più bei tautogrammi che abbiamo scritto:

LETTERA

Una marea di "M": Maria mangiava la mela con le mani e mordeva il mento del maiale che mangiava la maionese e moriva di mal di mare con il marinaio che metteva sul molo una montagna di marmellata di more che la madre mischiava con un mucchio di merendine. (Marianna, Scuola interna all'ospedale G. Gaslini, Genova)

Mosche mafiose: in marzo, mentre mangiucchiavo una mela marcia, una mosca malignia mi macchiò di marmellata il maglione marrone. Lo mostrai alla mamma. La mamma mi menò. Menato dalla mamma, maledì la mosca maligna. La mosca, mandata dalla mafia, mi minacciò di morte per malaria. Morale: mamme non menate i marmocchi, ma le mosche!!!!!!! (2A e 2F, Scuola Mameli, Bologna)

Nella metropoli di Milano, un martedì mattina del mese di Maggio a mezzogiorno e mezzo, una mucca ed un maiale mangiavano, maldestramente, molte mele marce e mirtilli maturi; mentre mangiavano, la mucca muggì ad un montone maremmano col muso macchiato di marmellata di marroni mescolati con mandorle, maionese e more, ed un maggiolino marrone sul mento. Mentre la mucca muggiva, il montone, maleducato, le mollò un malloppo di melma sul manto maculato e molte magiche mosche marine mazzolavano la mucca, messa male, in modo malvagio e maligno. Il maiale medicò la mucca con un miscuglio di menta e marjuana. Così la mucca, molto mortificata, mollò un mancino "mascone" al malvagio montone e lo mandò al macello di Mortara; mentre il maiale mormorava mestamente: "Mamma mia che melmaio!". (Scuola G.Govi, Genova)

Maurizio menefreghista, in mutande da mare, mangiava marmellata di more e mirtilli, mentre Marina, in maglione e minigonna mozzafiato, metteva nel marsupio molte monete da mille e mordeva una mela matura, matura, minacciando Maurizio per la maleducazione mostrata. (3F, Scuola Luigi Rizzo, Genova)

Michelangelo Merisi, mica mantovano ma milanese, maturò molta malinconia mettendo in mostra il "il Martirio di Matteo". Mise di malinconia molti, ma al momento del malmenamento del malcapitato, migrò a Malta. Momentaneamente moderatosi nei modi, migrò a Messina, ma morì malamente al mare meritando molte magniloquenti menzioni. ( Scuola Monte Mario, Roma)

La mucca Mircolina: una mattina la mucca Mircolina masticava meticolosamente una merendina; mirò Mario, il maiale molto magro mentre marciando, mangiava meloni e marmellata. Muggendo, montò su una mosca e martellò di mazzate il misero, magro maiale. Mario mesto e moribondo maledì mucche, mosche, meloni e marmellate. (Giovanni, Scuola interna all'ospedale G. Gaslini, Genova)

Il mio maestro Marcello mima male medioevali maniscalchi, mettendosi il mantello per la merenda con Marcella di marmellata di mirtilli marciti e mele molto mature morsicandosi maldestramente il mignolo mancino (Elisa, Scuola Elementare M. Musolesi, Bologna)

LETTERA  

Il serpente a sonagli Simone: un serpente a sonagli soprannominato Simone strisciava sudato sulla sabbia per seguire una simpatica serpentina. Selene si specchiava sotto il sole sorseggiando una "sprite". Il serpente Simone si sdraiò sotto un sasso e silenzioso scrutò la serpentina sibilando sfacciatamente sperando di sposarla una sera di settembre. (Sabrina, Scuola interna all'ospedale G. Gaslini, Genova)

Lo spavento di Silvia: sabato Silvia sfrecciò a scuola con le scarpe sudice di sabbia; salendo le scale della scuola sentì lo scricchiolio sospetto di uno specchio spezzato. Saltò dalle scale e, spaventata, scappò, somigliando a una saetta. (Scuola Nettuno, Carpi)

Sino e Sissi: Sino, serpente solitario scivolava sicuro su una scala scivolosa per la sabbia, sotto il sole splendente, sulla spiaggia. Si sentiva un saltimbanco, scendeva sorprendentemente come un siluro. Sua sorella Sissi lo seguiva silenziosa, sapeva saltare dalla scala sino alla scuola situata a sessanta salti dalla scala, sorseggiando un succo salato di salsa di soia. Sino sfoderava sorrisi e sghignazzava per il simpatico saltare di sua sorella. (Scuola G.Govi, Genova)