LE STORIE E LE LETTERE NEL PROGETTO CORDATA:


Ci piace scrivere delle storie da lontano ad altri bambini perché mettiamo insieme tanti pensieri e formiamo un pensierone.
Giulia, Alice, Mattia IIb tp
Mi piace fare storie con i bambini lontani perché anche se scrivo poco gli altri allungano la storia.
Silvia IIIa tp

Le storie che scriviamo

La scimmia Cichita

In un bel giorno di sole, in una radura della giungla, una scimmia diede alla luce una scimmiottina e la chiamò Cichita, perché voleva sempre e solo mangiare banane. Appena fu abbastanza grande lasciò la mamma e andò in cerca di avventure: voleva scoprire il mondo e trovare nuovi amici.
Si mise in viaggio e cammina cammina incontrò un serpente verde.
Subito Cichita si spaventò, ma poi capì che il serpente era bravo. Fecero amicizia e cominciarono a parlare del loro passato e Cichita dal racconto del serpente capì che aveva avuto un passato triste. Diventarono amici e si misero in viaggio insieme. Calò la notte e decisero di accamparsi sotto una grande quercia e l'indomani decisero di andare a vedere cosa c'era sull'altra sponda del fiume. Costruirono una zattera con canne di bambù e terminato il lavoro salirono a bordo della zattera e attraversarono il fiume. Arrivati dall'altra parte si spinsero nell'erba alta, si arrampicarono sopra un masso per poter meglio scrutare il paesaggio, non accorgendosi però che quel "masso" era un rinoceronte addormentato. Improvvisamente si sentirono sballottati come quando andarono sulle montagne russe del Luna Park della foresta; il serpente strisciò un po' e si rese conto che spuntavano dall'acqua due corni che riconobbe come quelli del rinoceronte, lo disse impaurito a Cichita e le propose di buttarsi in acqua, ma Cichita che non sembrava affatto spaventata disse al serpente che era l'occasione buona per farsi portare a spasso senza faticare. Lo convinse che non era pericoloso e che anzi sarebbe stato divertente vedere le cose dall'alto; il serpente acconsentì anche perché aveva paura a rimanere solo chissà dove.
Per un po' si divertirono un mondo: vedevano i coccodrilli passare a pelo d'acqua, le zebre abbeverarsi al fiume e le gazzelle rincorse dai leoni.
Era bello vedere tutto questo tranquillamente senza correre rischi ma ¼ improvvisamente il rinoceronte si scosse e come se ci fosse stata una scossa di terremoto in men che non si dica si trovarono nell'acqua; il serpente che non sapeva nuotare si mise ad urlare disperato ma Cichita, resasi conto del pericolo, riuscì a raggiungere un albero e a lanciare al serpente una liana: lui ci si arrotolò tutto intorno e raggiunse Cichita sull'albero.
I due amici si abbracciarono felici, ma ripresosi il serpente si arrabbio con Cichita perché era stata imprevidente e le morsicò una zampa; per tutta risposta Cichita gli face un nodo alla coda, litigarono un bel po' ma poi tutto finì in una risata. Passarono un bel po' di tempo insieme fino a che un giorno il serpente incontrò una bella serpentina e andò a vivere con lei.

Scritta da Daniela (Gaslini) e dalla IV B tp-Govi

Inviamo le due parti di una storia scritta da una bimba di I elementare di nome Gabriella, ricoverata al Gaslini, e da un gruppo di una I elementare della scuola Govi a voi continuarla

Se fosse possibile inviarci la parte in un tenpo breve, potremmo darla alla bambina ricoverata prima che venga dimessa, altrimenti gliela spediremo

Non è necessario che venga finita da voi, potrebbero finirla i bambini della scuola Govi o addirittura Gabriella stessa

Per ora la storia non ha ancora un titolo

inizio scritto dai bambini della scuola Govi

C'era una volta un leprottino di nome Toby che cercava delle carote nel bosco.
Cammina, cammina, trovò un campo di carote che era di un contadino. Il leprotto saltò il recinto e andò verso una grossa carota, ma questa carota, in verità era una trappola; infatti era appoggiata sopra un grosso buco ricoperto di foglie

continuazione di Gabriella

Il leprotto si avvicinò per prendere la carota e mangiarla, ma finì nella buca rotolando; Preso dallo spavento iniziò a correre velocissimo nel tunnel e, correndo, correndo, vide una luce che diventava sempre più forte
Dirigendosi verso la luce vide un'uscita che portava ad un grande prato pieno di fiorellini, alberi, animaletti che saltellavano felici.
Il cuore gli batteva forte ...........

Ora tocca a voi

buon lavoro e grazie per la collaborazione

ecco il seguito della storia:

Gli batteva forte il cuore perché vedeva tanti animali e voleva fare amicizia con loro. Dovete sapere che questo era il prato di una fata di nome Caterina. Questa fata era sempre gentile, dava da mangiare agli animali, amava la natura faceva crescere le piante e tutti volevano stare sempre vicino a lei. Come Caterina vide Toby, capì il suo desiderio, quindi chiamò tutti gli altri animali del prato, li raggruppò e li fece conoscere. Vista la bella accoglienza, Toby decise di vivere lì con tutti questi nuovi amici. E così visse felice e contento.

Questa è la fine della storia. Ci auguriamo che vi giunga in tempo: un bacione a Gabriella da parte dei bambini della I B e restiamo in attesa di vostre comunicazioni

Le maestre