L'idea L'idea di partenza era quella di mettere
un modem in ospedale per consentire ai bambini
ricoverati di comunicare con l'esterno e vedere
quello che poteva succedere e soprattutto
studiare le possibili ricadute educative legate
all'utilizzo del mezzo telematico in un contesto
così particolare.
I
mezzi
L'esperienza è stata
intrapresa basandosi su mezzi di fortuna,
riciclando il riciclabile (un vecchio portatile
con modem a 2400 bps da far circolare nei reparti
(Nefrologia, Medicina IV Divisione di Pediatria
Emato Oncologia, Ortopedia II), un server unix
ormai destinato alla pensione, una linea
telefonica di contrabbando ecc. ¼
).
Gli
interlocutori
Quello Gaslini - Govi è solo
uno dei canali di comunicazione aperti, i bambini
ricoverati sono messi in contatto anche con altre
scuole d'Italia, privilegiando ovviamente regione
e città di origine.
La
partecipazione
L'iniziativa è stata proposta
e l'interesse ha superato le aspettative: in
termini di adesione (71 scuole hanno risposto da
tutte le parti d'Italia) i risultati sono stati
sorprendenti , l'entusiasmo fra i piccoli
interlocutori (da ambedue le parti) è grande,
l'esperienza appare dinamica ed è vissuta con
vivacità.
Una
prima analisi
La ricaduta educativa sembra
significativa, in particolare per quanto riguarda
i bimbi e i ragazzi che vivono quest'esperienza
dalla propria scuola: in questo modo infatti si
trovano ad essere in diretto contatto con una
realtà scolastica tanto differente dalla loro,
dove il tempo non è scandito dal suonare delle
campanelle o dall'andare in palestra per giocare
a basket, quanto piuttosto da periodi di cura, da
terapie intensive, da ritorni periodici nella
struttura ospedaliera.
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